La bellezza dell’inestetismo

Mentre andavamo a caccia del miglior prosciutto per la nostra scuderia, parlando con alcuni affranti produttori, è emerso che la maggior parte della gente, in questa parte di mondo cosiddetto civilizzato, predilige per il manzo una carne che sia di colore rosa disconoscendo e condannando invece di questo il vero pigmento che, udite udite, sarebbe rosso vivo.

Per tutto quanto attinga, invece, alle croci, che poi sarebbero le delizie, del prosciutto crudo, pare che proprio la grande distribuzione non sopporti quel prosciutto che presenti, nella superficie piana della fetta, quei superbi granuli bianchi che giustappunto ci spiegano essere affare interessantissimo, e sacro.

Di che si tratta? Tecnicamente, si tratta di cristalli di tirosina, un aminoacido che è parte delle proteine della carne naturale risultato di un processo di stagionatura fortunata e prolungata nel tempo. In sintesi? Quei cristalli, che a voi potranno non piacere, sono la garanzia della massima qualità del prodotto.

Ecco, se tutti i cosiddetti inestetismi venissero riabilitati dalle umane genti in virtù della naturalità di un determinato, necessario percorso, sarebbe un mondo decisamente migliore tanto per chi lo abita senzientemente quanto per coloro i quali, invece, continuano farsi trasportare acriticamente dal giudizio estetico delle imperterrite masse.

Difendete l’inestetismo, quindi, siate paladini del granulo di tirosina: raccontate e diffondete, nella bellezza, la verità delle cose.

Che la bellezza, un tempo, era vera, ed era anche questa…

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